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LORENZO FRONTE
chi sono e dove lavoro
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CONFRONTI
un blog con appunti di lavoro o approfondimenti
uno spazio di pensiero e comunicazione

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FORMAZIONE A DISTANZA
spazio per la formazione a distanza
che utilizzo in modalità mista
come supporto per corsi o consulenze
e per attività collaborative in progetti complessi

La mappa non è il territorio. Presentarsi reciprocamente in un grande gruppo

 

All’inizio di un corso di formazione, soprattutto se si tratta di un percorso lungo con diverse sessioni, propongo quasi sempre delle attività che abbiano il duplice scopo di scaldare l’ambiente e di presentarsi reciprocamente tra i partecipanti e al conduttore. Quando, però, c’è un grande gruppo di partecipanti (direi più di 15 persone) risulta difficile immaginarsi di fare un giro in cui ognuno dice qualche cosa di sé e/o del proprio lavoro: per i primi 5 si ascolta qualche cosa, i secondi 5 hanno una scarsa attenzione, quindi si rischia il collasso collettivo.

Ad un corso di formazione per operatori sanitari che lavoravano in diversi servizi pubblici e privati di una provincia e che avevano il problema di individuare modi efficaci per collaborare, hanno partecipato 30 persone. Nonostante alcune delle sessioni si sarebbero svolte in sottogruppi, avevamo deciso di iniziare in un unico gruppo e questo ci poneva il problema di come cominciare la giornata e di come eventualmente realizzare un’attività che proponesse una presentazione reciproca tra i partecipanti senza provocare un coro di sbadigli: si trattava allo stesso tempo di presentare il corso, scaldare l’ambiente, permettere ai partecipanti di presentarsi e iniziare a introdurre alcuni contenuti che sarebbero stati trattati durante il lavoro.

L’ipotesi che abbiamo elaborato è stata quella di sfruttare la dispersione territoriale dei servizi e degli operatori per costruire una mappa della provincia sulla quale collocare tutti i partecipanti.

In pratica utilizzando fogli di carta da pacchi assemblati tra di loro in modo opportuno e fissati con lo scotch, abbiamo costruito una carta stilizzata di tutto il territorio di riferimento, ottenendone un grosso foglio che occupava uno spazio di circa 10 x 6 metri, quasi tutta la stanza che avevamo a disposizione.

Una volta liberata la stanza da ogni cosa che occupava il pavimento, abbiamo disposto la mappa per terra, abbiamo chiesto alle persone di disporsi lungo il perimetro ed abbiamo spiegato come si sarebbe svolta l’attività: ognuno dei partecipanti avrebbe dovuto prendere posizione all’interno della mappa occupando il proprio territorio. Ne è seguita una presentazione/discussione interattiva tra i partecipanti e i conduttori che ha permesso contemporaneamente di visualizzare la dispersione dei servizi sul territorio e rappresentare alcuni dei problemi relativi alla collaborazione tra servizi diversi che erano l’oggetto del corso.

Lorenzo Fronte
sociologo, educatore
consulenza, formazione e ricerca a orientamento psicosociologico

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