Mi pare che un concetto come quello di mission sia particolarmente scivoloso e che ognuno lo interpreti, e soprattutto lo concretizzi, in modi differenti. A prescindere da come lo si concepisca, la cosa che credo sia in ogni caso importante è che un gruppo di persone si ritrovi per discutere quali siano i fondamenti e lo scopo del proprio stare insieme, e trovi dei modi adatti a loro per comunicarlo all’esterno.

 Durante un seminario per i soci di una società per la quale stavo realizzando una consulenza, era previsto un lavoro che ingaggiasse i partecipanti a ragionare sulla mission che condividevano. Per introdurre questo tema ho proposto loro un’attività, che ho chiamato “I fondamenti degli altri”, che provasse a farli ragionare sulla rappresentazione che avevano di alcune note aziende, mettendola in relazione con la mission che le stesse aziende rendevano pubblica.

L’attività prevede di mostrare un estratto dalla mission di un’azienda, quindi di proporre quattro alternative tra le quali scegliere per indovinare a quale azienda appartenga il testo mostrato. Dopo una breve discussione tra i partecipanti sui motivi delle loro scelte si svela quale sia la scelta corretta e si completa il testo proposto all’inizio con le parti mancanti.

Per proporre questa attività ho scelto quattro aziende, note a tutti per caratteristiche peculiari diverse e che proponevano stili differenti anche nella modalità comunicativa della propria mission.

La prima azienda proposta è stata Microsoft, della quale ho estrapolato una parte della mission che evocava il loro rivolgersi ad un certo tipo clienti. Per proporre le differenti scelte ho messo in relazione Microsoft con altre aziende che avessero, nella rappresentazione comune, l’ipotesi di rivolgersi a persone che si occupano di affari e finanza (Mediobanca, Bocconi) o che possano permettersi oggetti di lusso (BMW), concetti che nella mission di Microsoft vengono evocati dalle parole business e innovativi.

Mission1

Per proporre questa attività ho costruito delle slide con delle semplici animazioni che mostravano prima l’estratto dalla mission, poi, una volta discusso brevemente, le diverse alternative ed infine, una volta che i partecipanti si fossero espressi con una scelta, la soluzione. Una seconda slide mostrava la mission completa dell’azienda, in questo caso di Microsoft.

Mission2

Modalità analoghe le ho utilizzate per altre aziende e le rispettive mission.

Fondazione Cariplo

Alessi

Ikea

L’attività ha permesso ai soci di ragionare su come che ognuno interpretava il concetto di mission e di ripulirlo di quell’aura di tecnicismo arido di cui appariva impregnato, costruendo un clima favorevole alla discussione comune. Inoltre si sono potute sottolineare alcune caratteristiche:

le differenti descrizioni delle mission hanno alcuni aspetti che possono apparire formali, ma comunque paiono rispecchiare la rappresentazione che si ha di quell’azienda;
non pare esserci un modo unico di descrivere i propri fondamenti. Anche la modalità discorsiva che si utilizza rappresenta in parte l’immagine che si vuole dare della propria azienda;
questo breve elenco utilizzato mostra le descrizioni dei fondamenti che le aziende utilizzano per rappresentarsi all’esterno. Questa è solo una parte: molto rilevante è anche il come si arriva a definire quella descrizione.